Probiotici e Prebiotici

Probiotici e Prebiotici: funzioni e benefici

 

I probiotici e i prebiotici condividono un ruolo unico nell’alimentazione umana, in gran parte incentrato sulla manipolazione delle popolazioni e delle attività dei batteri che colonizzano il nostro intestino.  L’utilizzo regolare di probiotici e prebiotici migliora la funzione immunitaria, l’integrità del colon, generando una minor incidenza e durata delle infezioni intestinali ed una miglior digestione.  (“J Am Diet Assoc. 2008 Mar; 108: 510-21. doi: 10.1016/j.jada.2007.12.009.Probiotics and prebiotics in dietetics practice”).

I prodotti probiotici sono alimenti che migliorano la microflora intestinale e favoriscono la buona salute del consumatore. I batteri vivi presenti nei prodotti probiotici sono batteri dell’acido lattico, tra cui lattobacilli, bifidobatteri ed enterococchi. Oltre ai benefici sulla salute e al mantenimento della microflora intestinale, alleviano l’intolleranza al lattosio, riducono i livelli di colesterolo nel sangue e stimolano anche il sistema immunitario. (“Probiotics: an emerging food supplement with health benefits R Agrawal – Food Biotechnology, 2005 – Taylor & Francis”).

I probiotici e gli alimenti che li contengono possono prevenire i disturbi gastrointestinali e migliorare il benessere dell’organismo rinforzando le sue difese naturali.

L’aumento relativo di popolazioni benefiche determina il miglioramento dello stato nutrizionale dell’epitelio intestinale e una conseguente diminuzione della sua permeabilità alle molecole tossiche. Esiste una enorme documentazione scientifica a sostegno dell’efficacia dei probiotici nella risposta immunitaria, nella prevenzione delle neoplasie colon-rettali e in alcune patologie intestinali quali la sindrome del colon irritabile, stipsi, colite ulcerosa, la malattia di Crohn, nella diarrea infantile ecc. (Douglas and Sanders, 2008; Jonkers and Stockbrugger, 2007; Sanders et al., 2005; Isolauri et al., 2001).

I batteri probiotici introdotti con l’alimentazione, una volta insediati nell’intestino, agiscono in sinergia con le popolazioni di batteri lattici e bifidobatteri residenti. La loro azione primaria è la fermentazione a livello del colon di carboidrati, peptidi, proteine e di alcuni lipidi non digeriti nella parte superiore dell’apparato digerente. L’effetto primario è il recupero di energia dalle molecole non digerite in particolare fibre, amido e oligosaccaridi, che raggiungono l’intestino in quantità non inferiori a 20 g/giorno (Cummings and Macfarlaine, 1997).

Gli   oligosaccaridi, inoltre, agiscono da sostanze prebiotiche in quanto possono favorire la crescita di batteri lattici e dei bifidobatteri determinando la formazione di acidi grassi a corta catena (SCFA: acetato, propionato e butirrato), maggiore fonte di energia per le cellule epiteliali del colon.

I batteri probiotici stimolano la risposta immunitaria umorale e modulano i componenti del sistema immunitario intestinale che agiscono da mediatori nel processo infiammatorio (GALT, GutAssociated Lymphoid Tissue) (Isolauri et al., 2001; Clancy and Pang, 2007; Jonkers andStockbrügger, 2007).

Oltre al potenziamento dell’effetto barriera della mucosa intestinale, i microrganismi vantaggiosi possono intervenire direttamente sui potenziali patogeni impedendone la moltiplicazione attraverso la produzione di metaboliti antimicrobici o competendo con essi per le fonti energetiche o ancora attraverso l’adesione alle cellule epiteliali competendo per i siti di attacco alle cellule. (Servin and Coconnier, 2003).

A differenza dei probiotici, il prebiotico è   ogni sostanza che, presente nel cibo, non viene assorbita dall’organismo, ma è utilizzata dalla flora intestinale. Sono nella grande maggioranza carboidrati, in particolare oligosaccaridi. Tra questi in particolare rivestono un ruolo importante i Frutto-oligosaccaridi (conosciuti come FOS) e tra questi l’inulina risulta il prebiotico di maggiore interesse.

 

I prebiotici favoriscono la crescita e l’attività di Bifidobacterium e di lactobatteri, specie batteriche importanti per la salute digestiva dell’organismo ospite. I prebiotici hanno mostrato interessanti proprietà nutrizionali in soggetti con: diabete, obesità e allergie.

 

Nel microbiota intestinale, l’aumento dei bifidobatteri, possono essere considerati un indicatore della salute intestinale. È stato dimostrato che l’effetto prebiotico si associa alla modulazione dei biomarcatori e delle attività del sistema immunitario. Inoltre, nella nutrizione infantile, l’effetto prebiotico determina un cambiamento significativo nella composizione del microbiota intestinale, in particolare un aumento delle concentrazioni fecali di bifidobatteri. Questo migliora contemporaneamente la qualità delle feci (pH, SCFA, frequenza e consistenza), riduce il rischio di gastroenterite e infezioni, migliora il benessere generale e riduce l’incidenza di sintomi allergici come l’eczema atopico.

I cambiamenti nella composizione del microbiota intestinale sono classicamente considerati come uno dei molti fattori coinvolti nella patogenesi della malattia infiammatoria intestinale o della sindrome dell’intestino irritabile.

Numerosi studi sperimentali hanno riportato una riduzione dell’incidenza di tumori dopo l’alimentazione di specifici prodotti alimentari con un effetto prebiotico. Alcuni di questi studi (incluso uno studio sull’uomo) hanno anche riferito che, in tali condizioni, la composizione del microbiota intestinale è stata modificata (soprattutto a causa della maggiore concentrazione di bifidobatteri).

È stato dimostrato che l’assunzione dietetica di particolari prodotti alimentari con un effetto prebiotico, specialmente negli adolescenti, ma anche nelle donne in post – menopausa, aumenta l’assorbimento di Ca, l’accrescimento di Ca e la densità minerale ossea. (“Prebiotic effects: metabolic and health benefits. Roberfroid M1, Gibson GR, Hoyles L, McCartney AL, Rastall R, Rowland I, Wolvers D, Watzl B, Szajewska H, Stahl B, Guarner F, Respondek F, Whelan K, Coxam V, Davicco MJ, Léotoing L, Wittrant Y, Delzenne NM, Cani PD, Neyrinck AM, Meheust A”).

 

 

Probiotici e Prebiotici
Torna su